ARMATURE ED ARMI

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pangocciole
CAT_IMG Posted on 25/5/2013, 14:33     +1   -1






Equipaggiamento dei pretoriani
Talvolta il pretoriano era addetto a compiti civili delicati, in questo caso il suo abbigliamento doveva essere discrteo, una tunica bianca, un sagum o un paenula ( mantello con il cappuccio ) che bastavano per nascondere un'arma. Ma questa era un'eccezione, perchè i pretoriani ci tenevano a distinguersi dai normali legionari. la prima e più originale caratteristica dell'equipaggiamento dei pretoriani era infatti il suo aspetto che volutamente richiamava l'antichità; pur essendo nati in età imperiale, i pretoriani vestivano indumenti di stile repubblicano.
Portavano un elmo di tipo Montefortino, retaggio della tradizione repubblicana, dotato di una vistosa cresta. Indossavano poi uno scudo ovale, anche questo di stile repubblicano mentre i legionari in epoca imperiale ne indossavano uno rettangolare. Su scudi e insegne ponevano il simbolo dello scorpione. Come armi usavano il gladio classico; una lancia dotata di una sfera metallica all'estremità inferiore, che poteva essere utile nei loro servizi di vigilanza. Il colore dominante, dal pennacchio e degli scudi su cui era impresso lo scorpione era il blu anche per contrapporsi al rosso dei legionari.
Quando montavano di guardia od erano in servizio in Roma di solito eranbo armati di lancia e gladio, non sempre con elmo e corazza, ma durante le campagne militari dell'imperatore avevano un armamento più pesante, di cotta di maglia e poi con lorica segmentat con gladio e ben due lance pesanti che usavano con straordinaria precisione.
Per maggiori info sui pretoriani
www.romanoimpero.com/2009/10/i-pret...imperatore.html

pretoriani

Equipaggiamento legionari
Il legionario del I secolo a.C. è nell'immaginario comune lo stereotipo di soldato romano. Questo soldato indossava sopra la tunica una pesante lorica segmentata del tipo Kalkriese o Corbridge, due nuovi tipi di elmi chiamati gallico imperiale e italico imperiale, un pilum e uno scudo rettangolare con i disegni e il nome della propria legione. Al cinturone molto decorato (il balteus) erano appesi il gladio di tipo Mainz o un gladius ispaniensis a destra (questa posizione permetteva al soldato di estrarla senza disturbare il braccio con cui teneva lo scudo), il pugio (un piccolo pugnale) a sinistra e il cingulum. Quest'ultimo consisteva in quattro o cinque pendagli di cuoio che durante il combattimento producevano un suono metallico con lo scopo di atterrire il nemico. Per evitare le abrasioni al collo prodotte dalla corazza, il legionario indossava un'imbottitura sulle spalle chiamata subarmalis o thoracomachus e un fazzoletto al collo. Come sempre a seconda dei nemici che la legione doveva affrontare i fabbri apportavano modifiche e accorgimenti sull'armamento.
Per info e approfondimenti
www.gsr-roma.com/museo/htm/FILE%20MUSEO/LEGIO%20MUSEO.htm


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Elmo
L'elmo romano, come del resto tutti gli altri elmi antichi, aveva la funzione primaria nel proteggere il capo del soldato romano dai fendenti del nemico. Erano ricoperti internamente da del cuoio, applicato con della resina naturale che, a contatto con l'acqua calda, poteva facilmente essere asportata, nel caso di eventuali riparazioni.
Ci sono uno svariato numero di tipi di elmi, qui ne riportiamo solo alcuni.


Elmo romano di tipo "Imperiale Gallico" della metà del I secolo d.C. sormontato da una cresta in crine di cavallo rossa posta su un cimiero, fissato a vite longitudinalmente in un foro nel coppo, distintiva dei graduati di truppa come l'Optio
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Elmo romano di tipo "Imperiale Gallico" della metà del I secolo d.C. sormontato da una cresta in crine di cavallo rossa posta su un cimiero
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Elmo romano di tipo "Imperiale gallico". L'originale proviene dalla Germania e risale alla metà del I secolo d.C.
Realizzato in ferro brunito lavorato a mano, presenta il paranuca abbassato in modo da proteggere il collo e le spalle, mentre il parafronte, il paraguance e i paraorecchie hanno particolari in metallo ottonato
La sottomissione della Gallia da parte di Cesare, avvenuta nel I sec. a.C., fece conoscere ai Romani artigiani e armaioli, che avevano una approfondita conoscenza della lavorazione del ferro e fabbricavano elmi, che i romani stessi presero come modelli per costruire elmi più complessi per la fanteria legionaria, oggi noti come elmi del tipo “gallico imperiale”.

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Elmo ogivato con paraguance e paranuca a scaglie tipico degli arcieri orientali inquadrati nelle coorti ausiliarie dell'esercito romano.Elmi di questo tipo sono documentati sui bassorilievi della Colonna Traiana e per cui databili sicuramente almeno tra la fine del I e gli inizi del II secolo A.D. Realizzato interamente in ferro lavorato a mano con bande di rinforzo, paraguance e paranuca in metallo ottonato.
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Elmo da auriga, conduttore di carro dell'antichità, realizzato nello stile di un elmo di tipo Illirico che lascia scoperto il viso. Interamente realizzato in metallo ottonato lavorato a mano e dotato di cimiero conico da cui fuoriesce una lunga coda in crine di cavallo nero
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Armature e applicazioni

Lorica in cuoio
La lorica in cuoio fu usata agli inizi dell’ organizzazione militare, a difesa del petto, indossata dapprima solo dai capi e successivamente anche dai soldati delle classi inferiori.L’ uso di questa lorica, spesso rafforzata con placche di metallo, non fu mai abbandonato del tutto, anche dopo l’ introduzione delle loriche metalliche. Infatti aveva il vantaggio di essere più leggera e di permettere una maggiore libertà di movimenti.
Alcuni comandanti, in certi periodi, a seconda delle esigenze e delle tattiche del momento, facevano indossare le loriche di cuoio.
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Lorica segmentata
Armatura, costituita da segmenti metallici, in uso presso i soldati romani dall’ inizio del I sec. d.C. fino alla metà del III sec. d.C., per proteggere il petto e l’ addome. I segmenti agganciati in maniera da sovrapporsi marginalmente l’ uno con l’ altro, lasciavano un’ ampia libertà di movimento, consentivano l’ assorbimento dei colpi e la distribuzione di essi su tutta l’ armatura e non sul corpo del soldato. Precedentemente si utilizzava la lorica a maglie di ferro più vulnerabile e pesante.

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Lorica hamata
La Lorica hamata è la cotta di maglia di diverivazione celtica usata dai legionari dell'esercito romano.
Era prevalentemente prodotta in acciaio talvolta si adoperavano inserti in bronzo. Era composta da una fitta trama di anelli metallici di diametro variabile dai 6 agli 8 mm. Il peso totale poteva raggiungere i 15 chili.
Nel periodo imperiale appare generalizzato l'uso del rinforzo spallare (humeralis), ad imitazione del classico linothorax greco, che veniva chiuso sul petto da una coppia di ganci di solito lavorati artisticamente.
I Romani usavano indossare una o due grosse cinture in cuoio solitamente borchiato, detto balteus o meno comunemente anche cingulum, che permettevano, tra le altre cose, di scaricare una parte del peso dell'armatura sulle anche.
La lunghezza della lorica hamata tende a ridursi, nel passaggio dall'epoca repubblicana all'epoca imperiale, mentre la protezione delle gambe e del basso ventre viene sempre più frequentemente affidata ad una serie di pterigi di cuoio.
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Armatura muscolata
Questa lorica era modellata sul contorno dei muscoli del tronco umano. Era forgiata in ferro oppure in bronzo e consisteva in due parti, una frontale ed una posteriore, legate insieme con dei lacci di cuoio all’ altezza del petto e delle anche. Si ritiene che questo tipo di armatura, molto utilizzata dai Romani nel IV e V sec. a.C., fosse portata solamente dagli imperatori o da militari di alto rango, simboli della potenza di Roma e della sua sovranità.

Nessuna di queste loriche metalliche è arrivata fino ai giorni nostri, tuttavia è tra le più conosciute, grazie alle numerose statue giunte sino a noi. Le statue più antiche sono caratterizzate da un alto livello di dettagli del torso, mentre quelle più recenti presentano degli ornamenti in rilievo, spesso anche applicati. Uno degli esempi più famosi è della statua dell’ imperatore Augusto, datata 29 d.C., ritrovata nella Villa di Livia a Prima Porta ed ora posta nei Musei Vaticani.

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Calligae
Sandali in cuoio calzati dai legionari romani sicuramente sino a tutto il II secolo d.C.
I legionari, dovendo camminare su terreni accidentati nelle marce o in battaglia, portavano le calighe, calzature dalla suola pesante senza tacco chiodata con bullette (clavi caligares). A questa suola erano cucite protezioni laterali e strisce di cuoio, che si allacciavano alla caviglia, chiudendo il piede.
Giovenale commiserava chi avesse posto il piede sotto la suola di un soldato


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Cingulum
Cingulum", cinturone vestito dai legionari romani nel I secolo d.C. a cui veniva appeso il fodero del pugnale (pugio).
Il "cingulum" differiva dalle altre cinture soprattutto per essere dotato di una cortina di strisce in cuoio in numero variabile (4-6) pendenti dalla parte anteriore.
Sia la cinta che le strisce anteriori erano ricoperte di placche in bronzo o stagno di varia foggia.

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Cinturone da centurione
Cinturone in cuoio placcato con borchie quadrate in metallo (generalmente bronzo ricoperto di stagno) lavorate a rilievo con varie figure geometriche.
Questo genere di cinture, prive della cortina anteriore di cui invece era dotato il "cingulum" e generalmente più larghe, venivano indossate dai centurioni al posto di quest'ultimo.In cuoio placcato con borchie
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Protezioni per le braccia
Elemento aggiuntivo per corazza romana di tipo "lorica segmentata" a protezione del braccio destro. Sembra che questa ulteriore difesa del legionario sia stata sviluppata tra la fine del I secolo e l'inizio del II secolo A.D. durante le guerre di Traiano in Dacia per proteggersi dalla "falx", la temibile arma dei guerrieri daci.
In seguito non sembra sia più stata utilizzata. Realizzata in acciaio e provvista di strisce e imbottitura in cuoio per essere indossata.-
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Edited by pangocciole - 5/11/2013, 00:04
 
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pangocciole
CAT_IMG Posted on 25/5/2013, 14:50     +1   -1




Armi


Gladio
l gladio era l'arma "d'ordinanza" in dotazione ai legionari dell'esercito romano; si trattava di una piccola spada a doppio taglio con la lama larga e molto appuntita. Benché l'uso di quest'arma micidiale si prestasse all'esecuzione impeccabile di fendenti verticali e tagli laterali, il legionario se ne serviva principalmente nell'affondo. La punta triangolare, affilatissima da ambedue i lati, era progettata proprio con l'intenzione di penetrare facilmente le carni del nemico.

Dimensioni relative alla figura : 83 x 11 x 4 cm - peso 1.460 gr
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Pugium
Pugio o pugnale a due tagli che gli imperatori o alti ufficiali romani del I secolo d.C. portavano alla cintura. Completo di fodero con sospensione di derivazione orientale, cioè con due anelli per lato.
Realizzata interamente in metallo fuso.
Dimensioni 41 x 7 x 2 cm
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Spartha romana
Spada in dotazione alla cavalleria romana tra il I e il II secolo d.C., introdotta nei primi anni dell'Impero dai celti che costituivano in quel periodo il nerbo dei corpi equitati.
Caratterizzata da una lunga lama in acciaio a doppio filo e punta avente i taglienti diritti.
Lunghezza totale 84 cm
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Pilum
Giavellotto (pilum) romano.
Dal punto di vista tattico, il pilum era solamente una delle tante armi da lancio a disposizione dei Romani e si presume che esso venisse lanciato da una distanza variabile di 10-25 metri dal bersaglio; inoltre si presume che potesse anche essere usato a distanza ravvicinata, anche se questo utilizzo è meno documentato.
I lanci di pila, se correttamente effettuati, erano disastrosi per i nemici ed erano in grado di infliggere numerose perdite al nemico, prima che si venisse al contatto, aumentando la possibilità di rotta del nemico e del panico che poteva prendere le fila oggetto di un simile poderoso lancio.
La conferma dell'ingegnosità dell'arma era nella sua progettazione. La parte finale del pilum era costituita da ferro dolce (tranne la punta)[senza fonte], che dopo aver colpito il nemico poteva piegarsi rendendo talvolta inutilizzabile lo scudo e costringendo il nemico a farne a meno; inoltre piegandosi l'arma stessa risultava inutilizzabile onde evitare che un eventuale nemico potessa riusarla verso i Romani.
Derivato dal "pilum" pesante in uso nei secoli precedenti, venne progressivamente alleggerito sino a raggiungere circa 2 kg di peso.
Lunghezza totale 200 cm.
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Scudi

Scutum Romano
Scudo legionario romano di forma rettangolare introdotto a partire dal tardo I secolo A.D. e in uso sino al III secolo circa.
Veniva realizzato con più strati di legno incollati tra loro e rivestito in cuoio con i bordi rinforzati in bronzo.
Dello stesso materiale era anche l'umbone centrale a protezione dell'impugnatura.
Lo strato esterno era infine in tessuto, dipinto con colorazioni e simboli differenti a seconda dell'unità che rappresentava.
Altezza: 110 cm x Lunghezza: 63 cm.(Lunghezza arco: 87 cm) - Profondità max: 24cm
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Scutum da arcere
Scudo portatile da imbracciare di forma circolare e profilo convesso in uso dal XIV al XVI secolo per il combattimento corpo a corpo.
Di varie dimensioni (dal rotellino da pugno al brocchiere da combattimento) non subisce, però, sostanziali modifiche per tutto il periodo in cui viene utilizzato.
Realizzato in ferro, ha superficie liscia con umbone centrale e impugnatura interna
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Scutum da cavalleria ausiliaria
Scudo ovale dal profilo piatto del tipo utilizzato dalle unità ausiliarie dell'esercito romano durante il I - II secolo A.D.
Le caratteristiche costruttive ricalcavano quelle dello "scutum" legionario, con più strati di legno incollati tra loro rivestiti in cuoio e stoffa colorata, bordo rinforzato in ottone e umbone centrale dello stesso materiale.
I simboli riprodotti sulla faccia esterna inducono a pensarlo come appartenuto ad un'unità di cavalleria.
Dimensioni 115 x 60 cm.
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Scutum da fanteria ausiliaria
Scudo ovale a profilo piatto del tipo utilizzato dalle unità ausiliarie dell'esercito romano durante il I - II secolo A.D.
Le caratteristiche costruttive ricalcavano quelle dello "scutum" legionario, con più strati di legno incollati tra loro rivestiti in cuoio e stoffa colorata, bordo rinforzato in ottone e umbone centrale dello stesso materiale.
I simboli disegnati sulla faccia esterna compaiono su uno scudo imbracciato da un fante ausiliario riprodotto sulla colonna Traiana.
Dimensioni 115 x 60 cms.
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Edited by pangocciole - 31/5/2013, 23:31
 
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pangocciole
CAT_IMG Posted on 31/5/2013, 22:36     +1   -1




Se avessi dimenticato o errato in qualche informazione segnalatemelo, l'intento era comunque dare un quadro molto generico degli armamenti che vi trovate davanti quando avete a che fare con i militari.

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Artemone
CAT_IMG Posted on 1/6/2013, 13:27     +1   -1




Io Odio i militari! :smiley%20(16).gif:
 
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Aristoteles Aurelius Macedones
CAT_IMG Posted on 1/6/2013, 14:35     +1   -1




Che simpatico Manzo.... comunque è perfetta! Manca solo la descrizione dell'equipaggiamento classiario u.u Sul mare si aveva un equipaggiamento leggermente diverso rispetto al legionario terrestre :emoticon-cat-black.gif:
 
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CAT_IMG Posted on 11/2/2016, 15:45     +1   -1

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