Equipaggiamento dei pretorianiTalvolta il pretoriano era addetto a compiti civili delicati, in questo caso il suo abbigliamento doveva essere discrteo, una tunica bianca, un sagum o un paenula ( mantello con il cappuccio ) che bastavano per nascondere un'arma. Ma questa era un'eccezione, perchè i pretoriani ci tenevano a distinguersi dai normali legionari. la prima e più originale caratteristica dell'equipaggiamento dei pretoriani era infatti il suo aspetto che volutamente richiamava l'antichità; pur essendo nati in età imperiale, i pretoriani vestivano indumenti di stile repubblicano.
Portavano un elmo di tipo Montefortino, retaggio della tradizione repubblicana, dotato di una vistosa cresta. Indossavano poi uno scudo ovale, anche questo di stile repubblicano mentre i legionari in epoca imperiale ne indossavano uno rettangolare. Su scudi e insegne ponevano il simbolo dello scorpione. Come armi usavano il gladio classico; una lancia dotata di una sfera metallica all'estremità inferiore, che poteva essere utile nei loro servizi di vigilanza. Il colore dominante, dal pennacchio e degli scudi su cui era impresso lo scorpione era il blu anche per contrapporsi al rosso dei legionari.
Quando montavano di guardia od erano in servizio in Roma di solito eranbo armati di lancia e gladio, non sempre con elmo e corazza, ma durante le campagne militari dell'imperatore avevano un armamento più pesante, di cotta di maglia e poi con lorica segmentat con gladio e ben due lance pesanti che usavano con straordinaria precisione.
Per maggiori info sui pretoriani
www.romanoimpero.com/2009/10/i-pret...imperatore.htmlEquipaggiamento legionariIl legionario del I secolo a.C. è nell'immaginario comune lo stereotipo di soldato romano. Questo soldato indossava sopra la tunica una pesante lorica segmentata del tipo Kalkriese o Corbridge, due nuovi tipi di elmi chiamati gallico imperiale e italico imperiale, un pilum e uno scudo rettangolare con i disegni e il nome della propria legione. Al cinturone molto decorato (il balteus) erano appesi il gladio di tipo Mainz o un gladius ispaniensis a destra (questa posizione permetteva al soldato di estrarla senza disturbare il braccio con cui teneva lo scudo), il pugio (un piccolo pugnale) a sinistra e il cingulum. Quest'ultimo consisteva in quattro o cinque pendagli di cuoio che durante il combattimento producevano un suono metallico con lo scopo di atterrire il nemico. Per evitare le abrasioni al collo prodotte dalla corazza, il legionario indossava un'imbottitura sulle spalle chiamata subarmalis o thoracomachus e un fazzoletto al collo. Come sempre a seconda dei nemici che la legione doveva affrontare i fabbri apportavano modifiche e accorgimenti sull'armamento.
Per info e approfondimenti
www.gsr-roma.com/museo/htm/FILE%20MUSEO/LEGIO%20MUSEO.htmElmo
L'elmo romano, come del resto tutti gli altri elmi antichi, aveva la funzione primaria nel proteggere il capo del soldato romano dai fendenti del nemico. Erano ricoperti internamente da del cuoio, applicato con della resina naturale che, a contatto con l'acqua calda, poteva facilmente essere asportata, nel caso di eventuali riparazioni.
Ci sono uno svariato numero di tipi di elmi, qui ne riportiamo solo alcuni.
Elmo romano di tipo "Imperiale Gallico" della metà del I secolo d.C. sormontato da una cresta in crine di cavallo rossa posta su un cimiero, fissato a vite longitudinalmente in un foro nel coppo, distintiva dei graduati di truppa come l'Optio
Elmo romano di tipo "Imperiale Gallico" della metà del I secolo d.C. sormontato da una cresta in crine di cavallo rossa posta su un cimiero
Elmo romano di tipo "Imperiale gallico". L'originale proviene dalla Germania e risale alla metà del I secolo d.C.
Realizzato in ferro brunito lavorato a mano, presenta il paranuca abbassato in modo da proteggere il collo e le spalle, mentre il parafronte, il paraguance e i paraorecchie hanno particolari in metallo ottonato
La sottomissione della Gallia da parte di Cesare, avvenuta nel I sec. a.C., fece conoscere ai Romani artigiani e armaioli, che avevano una approfondita conoscenza della lavorazione del ferro e fabbricavano elmi, che i romani stessi presero come modelli per costruire elmi più complessi per la fanteria legionaria, oggi noti come elmi del tipo “gallico imperiale”.
Elmo ogivato con paraguance e paranuca a scaglie
tipico degli arcieri orientali inquadrati nelle coorti ausiliarie dell'esercito romano.Elmi di questo tipo sono documentati sui bassorilievi della Colonna Traiana e per cui databili sicuramente almeno tra la fine del I e gli inizi del II secolo A.D. Realizzato interamente in ferro lavorato a mano con bande di rinforzo, paraguance e paranuca in metallo ottonato.
Elmo da auriga, conduttore di carro dell'antichità, realizzato nello stile di un elmo di tipo Illirico che lascia scoperto il viso. Interamente realizzato in metallo ottonato lavorato a mano e dotato di cimiero conico da cui fuoriesce una lunga coda in crine di cavallo nero
Armature e applicazioniLorica in cuoioLa lorica in cuoio fu usata agli inizi dell’ organizzazione militare, a difesa del petto, indossata dapprima solo dai capi e successivamente anche dai soldati delle classi inferiori.L’ uso di questa lorica, spesso rafforzata con placche di metallo, non fu mai abbandonato del tutto, anche dopo l’ introduzione delle loriche metalliche. Infatti aveva il vantaggio di essere più leggera e di permettere una maggiore libertà di movimenti.
Alcuni comandanti, in certi periodi, a seconda delle esigenze e delle tattiche del momento, facevano indossare le loriche di cuoio.
Lorica segmentataArmatura, costituita da segmenti metallici, in uso presso i soldati romani dall’ inizio del I sec. d.C. fino alla metà del III sec. d.C., per proteggere il petto e l’ addome. I segmenti agganciati in maniera da sovrapporsi marginalmente l’ uno con l’ altro, lasciavano un’ ampia libertà di movimento, consentivano l’ assorbimento dei colpi e la distribuzione di essi su tutta l’ armatura e non sul corpo del soldato. Precedentemente si utilizzava la lorica a maglie di ferro più vulnerabile e pesante.
Lorica hamataLa Lorica hamata è la cotta di maglia di diverivazione celtica usata dai legionari dell'esercito romano.
Era prevalentemente prodotta in acciaio talvolta si adoperavano inserti in bronzo. Era composta da una fitta trama di anelli metallici di diametro variabile dai 6 agli 8 mm. Il peso totale poteva raggiungere i 15 chili.
Nel periodo imperiale appare generalizzato l'uso del rinforzo spallare (humeralis), ad imitazione del classico linothorax greco, che veniva chiuso sul petto da una coppia di ganci di solito lavorati artisticamente.
I Romani usavano indossare una o due grosse cinture in cuoio solitamente borchiato, detto balteus o meno comunemente anche cingulum, che permettevano, tra le altre cose, di scaricare una parte del peso dell'armatura sulle anche.
La lunghezza della lorica hamata tende a ridursi, nel passaggio dall'epoca repubblicana all'epoca imperiale, mentre la protezione delle gambe e del basso ventre viene sempre più frequentemente affidata ad una serie di pterigi di cuoio.
Armatura muscolata
Questa lorica era modellata sul contorno dei muscoli del tronco umano. Era forgiata in ferro oppure in bronzo e consisteva in due parti, una frontale ed una posteriore, legate insieme con dei lacci di cuoio all’ altezza del petto e delle anche. Si ritiene che questo tipo di armatura, molto utilizzata dai Romani nel IV e V sec. a.C., fosse portata solamente dagli imperatori o da militari di alto rango, simboli della potenza di Roma e della sua sovranità.
Nessuna di queste loriche metalliche è arrivata fino ai giorni nostri, tuttavia è tra le più conosciute, grazie alle numerose statue giunte sino a noi. Le statue più antiche sono caratterizzate da un alto livello di dettagli del torso, mentre quelle più recenti presentano degli ornamenti in rilievo, spesso anche applicati. Uno degli esempi più famosi è della statua dell’ imperatore Augusto, datata 29 d.C., ritrovata nella Villa di Livia a Prima Porta ed ora posta nei Musei Vaticani.
Calligae
Sandali in cuoio calzati dai legionari romani sicuramente sino a tutto il II secolo d.C.
I legionari, dovendo camminare su terreni accidentati nelle marce o in battaglia, portavano le calighe, calzature dalla suola pesante senza tacco chiodata con bullette (clavi caligares). A questa suola erano cucite protezioni laterali e strisce di cuoio, che si allacciavano alla caviglia, chiudendo il piede.
Giovenale commiserava chi avesse posto il piede sotto la suola di un soldato
CingulumCingulum", cinturone vestito dai legionari romani nel I secolo d.C. a cui veniva appeso il fodero del pugnale (pugio).
Il "cingulum" differiva dalle altre cinture soprattutto per essere dotato di una cortina di strisce in cuoio in numero variabile (4-6) pendenti dalla parte anteriore.
Sia la cinta che le strisce anteriori erano ricoperte di placche in bronzo o stagno di varia foggia.
Cinturone da centurioneCinturone in cuoio placcato con borchie quadrate in metallo (generalmente bronzo ricoperto di stagno) lavorate a rilievo con varie figure geometriche.
Questo genere di cinture, prive della cortina anteriore di cui invece era dotato il "cingulum" e generalmente più larghe, venivano indossate dai centurioni al posto di quest'ultimo.In cuoio placcato con borchie
Protezioni per le braccia
Elemento aggiuntivo per corazza romana di tipo "lorica segmentata" a protezione del braccio destro. Sembra che questa ulteriore difesa del legionario sia stata sviluppata tra la fine del I secolo e l'inizio del II secolo A.D. durante le guerre di Traiano in Dacia per proteggersi dalla "falx", la temibile arma dei guerrieri daci.
In seguito non sembra sia più stata utilizzata. Realizzata in acciaio e provvista di strisce e imbottitura in cuoio per essere indossata.-
Edited by pangocciole - 5/11/2013, 00:04